Con Kavana, Moshe Zehavi torna alle sonorità strumentali acustiche (chitarra classica, flauti bansuri e ney, violino, basso verticale) e alla sua lingua madre, l’ebraico.
Ispirati dalle tradizioni mediorientali e indiane, i quattro virtuosi musicisti creano un ambiente caldo al servizio della poesia ispirata al sufismo e all’universalità. Le sue nuove canzoni ci parlano dell’essere umano, delle aspirazioni morali che ci legano in tutto il pianeta e di un appello alla tolleranza e alla gentilezza verso tutta l’umanità.