Connessioni che si moltiplicano in modo esponenziale, in un flusso inarrestabile di dati. Reti sociali che rendono asociali. Fiumi di parole con e senza significato. Produzioni smisurate di informazioni e contenuti politici e personali in nome di un relativismo senza precedenti. L’illusione di poter delegittimare le istituzioni della conoscenza fino a una ingenua disconnessione dalla realtà, in una sorta di multiverso psicodislettico in cui un’incommensurabile quantità di energia è consumata.
Fa sorridere, a pensarci, come la visione artistica abbia un ruolo centrale nel creare risorse per cogliere quelle sfumature necessarie ed essenziali dell’essere e come proprio in questo usi una certa distanza, un grandangolo rispetto al reale, una visionarietà appunto che sezionando e distorcendo gli oggetti ne rende disponibili all’esplorazione anfratti e interstizi. In questo caso però l’idea è di andare in profondità.
ORE 21
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